Il Premio AACS di Roma fu istituito nel 1999, con l’idea di dare un concreto riconoscimento a coloro che – persone e Istituzioni – stavano contribuendo nel segno della legalità e della trasparenza, con azioni coraggiose e generose, grandi e piccole, quotidiane o di più ampio respiro, alla diffusione di valori cardine per la società civile di oggi e domani, in ogni campo, comprese l’informazione e l’aiuto ai deboli.
Negli anni, il Premio si è arricchito di un riconoscimento speciale, “Cuore di Roma”, intitolato alla memoria, e al generoso cuore, dell’Avvocato Emilio Conte, straordinaria figura del Foro Romano, che con la sua umanità e professionalità ha accompagnato l’Aacs nei primi passi, lasciandole un’eredità di impegno sui temi della legalità.
Negli anni il “Cuore di Roma” è stato assegnato alla memoria di Nicola Calipari, al coraggio dei Ragazzi di Locri, all’ ex magistrato Gherardo Colombo, al Prefetto Carlo Mosca, al Corpo dei Vigili del Fuoco di Roma, al ricercatore Alessandro Aiuti, alla Procura di Santa Maria Capua Vetere e alle sue donne magistrato.
Per l’edizione 2012 del Premio Aacs di Roma, che ha coinciso con i venti anni di attività e di presenza sul territorio dell’Associazione Abitanti Centro Storico, la menzione speciale “Cuore di Roma” è stata assegnata al Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso che ha ricevuto il riconoscimento dalle mani dell’Avvocato Antonio Conte e della sua famiglia.
Durante la cerimonia, nel presentare il profilo biografico e professionale di Pietro Grasso, il giornalista Rai Filippo Nanni ha sottolineato il contributo del Procuratore, negli anni, ad una migliore informazione sul tema delle criminalità organizzate grazie alla capacità di far comprendere ai suoi interlocutori le chiavi di lettura dei fenomeni. E proprio da una domanda di Rossella Santilli, della testata regionale della Rai, sulla presenza a Roma della criminalità organizzata su quali modalità i cittadini possano adottare per contrastarla, è scaturita l’analisi del Procuratore Grasso.
“Sinora i riflettori su Roma sono rimasti spenti, un vulnus nella nostra strategia: avevamo sempre detto che dove la mafia fa affari cerca di rendersi invisibile per poter più proficuamente operare e Roma continua ad essere il centro di questi investimenti, quasi il crocevia di incontro di tante criminalità. Dal Sud dell’Italia si sono collegate qua, anche con la criminalità locale. Sembrava ad esempio che le indagini sulla Banda della Magliana avessero completamente distrutto il fenomeno e invece ancora oggi ci sono sequestri che si ricollegano a quel filone. Il momento è però un momento felice, ci vuole pazienza per vedere i risultati.” A questo proposito, Grasso ha citato il neo-Procuratore della Repubblica nominato a Roma, Giuseppe Pignatone “con cui abbiamo raggiunto – ha spiegato Grasso – tanti risultati positivi. E’ la persona più adatta per comprendere i fenomeni e trovare le strategie. Le indagini richiedono tempo, soprattutto dove non c’è nulla di visibile bisogna collegarsi, raccordare informazioni. E raccordare i fili delle mafie che vengono dal Sud e si annodano con le imprese di Roma è il lavoro del nostro ufficio. Su questo non ci si deve fermare mai, nella consapevolezza che la mancanza di concorrenza e l’inquinamento dei mercati incide sulla corruzione e sul radicamento del fenomeno.”
Pietro Grasso ha infine ringraziato per il premio ricevuto, spiegando che Roma è la sua seconda città, dove ha vissuto gran parte della carriera e della sua vita professionale, ad esempio ora in via Giulia “che è nel cuore di Roma come il vostro Premio.”
Nell’edizione 2012, il Premio Aacs è stato poi assegnato al fisico Fabiola Gianotti del Cern di Ginevra, a Luisa Turci Sindaco di Novi e al ricercatore australiano Jozef Gézc.
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Il giornalista Nanni ha rivelato un lato sconosciuto che lui ha svelato. Spesso ai giornalisti, quando non do l’intervista, faccio da consulente a dare chiavi di lettura che poi consentono di approfondire certi temi, una cosa nascosta che a me fa piacere questo contributo che si da all’informazione attraverso di loro anche cercando di far capire.
Per me Roma è la mia seconda città la prima è Palermo dove sono nato, poi lì c’è la sede legale della mafia – detto questo a Roma ho vissuto buona parte della mia vita la mia carriera professionale Via Giulia è nel Cuore di Roma come il vostro Premio ed io ringrazio voi per questo premio.
Nel corso della cerimonia, il Procuratore
“Per me Roma è la mia seconda città – ha detto il Procuratore la prima è Palermo dove sono nato, poi lì c’è la sede legale della mafia – detto questo a Roma ho vissuto buona parte della mia vita la mia carriera professionale Via Giulia è nel Cuore di Roma come il vostro Premio ed io ringrazio voi per questo premio.